- Francesco La Torre
Covid-19 ed endometriosi: come la pandemia influenza la vita delle persone affette da endometriosi?

Diversi studi svolti hanno raccolto preziose informazioni con lo scopo di rispondere a tale quesito; questo articolo si pone l’obbiettivo di riassumerle, cercando così di fornire consigli utili per migliorare la qualità di vita delle persone affette da endometriosi.
La pandemia da COVID-19 ha imposto cambiamenti radicali del Sistema Sanitario Nazionale con il fine di ridurre il rischio, per pazienti ed operatori, di entrare in contatto con il virus: sono state posticipate le chirurgie elettive e le visite specialistiche ambulatoriali, dando priorità alle situazioni acute e lasciando così i pazienti che soffrono di condizioni croniche, incluse donne affette da endometriosi, con grossi dubbi sulla efficacia e sulla qualità delle cure che riceveranno.
Un recentissimo studio svolto in Turchia su 300 donne affette da endometriosi [1], ha messo in evidenza come più del 80% abbia paura di incontrare problemi correlati alla propria patologia cronica durante questa emergenza sanitaria; il 53% ha già visto cambiarne il management; e il 63% ha timore di non riuscire a reperire il proprio ginecologo. Sono numeri preoccupanti che ci fanno capire come il COVID-19 sia una preponderante fonte di stress che si va ad aggiungere ad i già elevati livelli di stress cronico a cui queste persone sono esposte quotidianamente.
Lazarus e Folkman, nel “transactional model of stress and coping” [2], spiegano come la risposta di un individuo ad un fonte stressante dipenda da come questa viene percepita e dai comportamenti che si attuano per fronteggiarla. Vi sono due tipi di adattamento:
- il primo è un comportamento attivo, basato sul problem-solving, sull’accettazione, sulla ricerca di informazioni e di supporto;
- Il secondo, basato sull’emozioni, porta a cambiare le proprie relazioni in base alle situazioni, cercando di ridurre lo stress che queste ci causano. Include il rifiuto, l’evitamento, l’inconscio cambiamento del significato di un evento e l’abuso di sostanze.
Le persone affette da endometriosi utilizzano spesso entrambi i tipi di approccio alla loro sfida quotidiana [3]. Vi sono evidenze che dimostrano come il primo tipo di adattamento sia correlato a livelli più bassi di stress percepiti e ad una minore sintomatologia depressiva, con il risultato di migliorare la dismenorrea (dolore provato durante la mestruazione), il dolore pelvico e la sintomatologia depressiva [4].
A questo quadro si aggiungono la minaccia della pandemia e quindi dell’isolamento e degli appuntamenti con gli specialisti (ginecologi, fisioterapisti, psicologi, osteopati, dietisti…) che vengono rimandati e/o cancellati. Diventa quindi ancora più fondamentale incentivare strategie di self-management per rendere la persona consapevole, per far sì che sia lei in controllo della propria vita ed in grado di fronteggiare così gli effetti negativi, psicologici e fisici, causati dalle restrizioni imposte dal COVID-19.
A tal fine, riporto in seguito una serie di strategie emerse dalla letteratura recente [5].
Molti studi sottolineano come l’esercizio fisico aiuti a controllare il dolore cronico. Inoltre, visto l’isolamento dettato dalla pandemia, uscire di casa per fare attività fisica ha un impatto indubbiamente positivo sul benessere di tutti gli individui.
La fisioterapia pelvica, specialmente ove coesiste un dolore cronico pelvico, è oramai riconosciuta come un importante componente dell’approccio multidisciplinare dell’endometriosi. Mi preme ricordare come questa disciplina richieda il supporto di uno specialista che fornisca consigli idonei per praticarla in sicurezza e che sia disponibile per eventuali consulti.
Durante il lockdown può essere di grande aiuto anche lo yoga, risultato efficace nel ridurre i livelli del dolore cronico, ed altri metodi di rilassamento progressivo, come la meditazione e gli esercizi di modulazione del respiro, tutte tecniche di cui oramai si può facilmente reperire tutorial su vari siti internet.
Altro ruolo importante per quanto concerne la qualità di vita ed il benessere emotivo, fisico e sociale di un individuo è il sonno. Disturbi inerenti questa sfera sono comuni nelle persone affette da endometriosi e, con le restrizioni imposteci dal COVID-19, diventa ancora più complicato: passando la maggior parte del tempo in casa, le routine giornaliere sono cambiate, la noia riduce le nostre energie ma allo stesso tempo risulta ancora più difficile addormentarsi. Vi sono numerosi semplici consigli che si possono attuare per migliorare sensibilmente la propria igiene del sonno:
- stabilire orari precisi in cui svegliarsi, prepararsi ad andare a letto ed infine coricarsi;
- farsi la doccia e vestirsi tutte le mattine, come se si dovesse uscire di casa;
- mangiare sempre agli stessi orari ed avere una dieta sana, evitando le bevande alcoliche e di coricarsi subito dopo il pasto;
- riservare il proprio letto per dormire e per il sesso, senza svolgervi altre attività, come studiare o lavorare;
- attivarsi fisicamente facendo esercizio;
- non dormire troppo durante il giorno, evitare quindi pennichelle troppo lunghe;
- esporsi alla luce naturale, la quale gioca un ruolo cruciale nella regolazione del nostro pattern ipnico;
- limitare il tempo di esposizione agli schermi dei dispositivi elettronici, in particolar modo evitarli un’ora prima di andare a letto;
- mantenere contatti con i propri cari, favorendo il benessere personale e riducendo così lo stress.
L’integrazione di queste strategie di self-management all’approccio multidisciplinare dell’endometriosi, specialmente durante questo singolare periodo, è di fondamentale importanza per migliorare la qualità di vita delle pazienti affette da endometriosi. Tuttavia, alcune di queste (ad esempio la fisioterapia pelvica) possono risultare difficili da attuare senza una guida, così come può risultare estremamente difficile riuscire ad avere un approccio positivo nei confronti di questa patologia. Per questo motivo rimane importante ricordare a tutti gli operatori sanitari come, nonostante vi sia una pandemia in atto che cattura l’attenzione e che richiede la stragrande maggioranza di risorse sanitare disponibili, vi sono persone che soffrono di patologie croniche che necessitano di essere ascoltate, capite, gestite e curate.
Anche per questo all'inizio del 2020 nasce Endo-care, associazione pro bono di cui faccio parte, che ha lo scopo di promuovere un approccio olistico, globale e sensibile al genere nei confronti dell'endometriosi e del dolore pelvico, attraverso percorsi multidisciplinari, in grado di supportare la diffusione delle informazioni, e lo sviluppo della formazione nel campo della diagnosi e del trattamento, favorendo un’assistenza socio-sanitaria equa e universale per le persone affette da endometriosi e dolore pelvico.
Dott. Francesco La Torre
[1] Yalçın Bahat, P., Kaya, C., Selçuki, N.F., Polat, İ., Usta, T. and Oral, E. (2020), The COVID‐19 pandemic and patients with endometriosis: A survey‐based study conducted in Turkey. Int J Gynecol Obstet, 151: 249-252. doi:10.1002/ijgo.13339
[2] Lazarus, R.S. and Folkman, S. (1987), Transactional theory and research on emotions and coping. Eur. J. Pers., 1: 141-169. doi:10.1002/per.2410010304
[3] Roomaney R, Kagee A. Coping strategies employed by women with endometriosis in a public health-care setting. J Health Psychol. 2016;21(10):2259-2268. doi:10.1177/1359105315573447
[4] Donatti L, Ramos DG, Andres MP, Passman LJ, Podgaec S. Patients with endometriosis using positive coping strategies have less depression, stress and pelvic pain. Einstein (Sao Paulo). 2017;15(1):65-70. doi: 10.1590/S1679-45082017AO3911. PMID: 28444092; PMCID: PMC5433310.
[5] Leonardi M, Horne AW, Vincent K, et al. Self-management strategies to consider to combat endometriosis symptoms during the COVID-19 pandemic. Hum Reprod Open. 2020;2020(2):hoaa028. Published 2020 Jun 1. doi:10.1093/hropen/hoaa028